Wladimiro

Assemblea Annuale 22 aprile 2018

Domenica 22 Aprile presso il Centro Don E. Bordignon si è tenuta l’assemblea annuale dell’Associazione Club Amici del Cuore per l’approvazione del rendiconto economico al 31/12/2017, del rendiconto delle attività sociali, del preventivo per l’anno 2018. Alla manifestazione abbiamo avuto l’onore della partecipazione del sindaco di Castelfranco,  Stefano Marcon, che ha indirizzato il suo saluto ed espresso apprezzamento per l’attività svolta, dell’assessore allo sport, alle associazioni e volontariato Gianluca Didonè. Il dott. Cernetti, Primario della Cardiologia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso e di quella del S.Giacomo di Castelfranco, al quale vanno le nostre felicitazioni per le nuove responsabilità, ha elogiato il livello della medicina ospedaliera nella nostra regione ed in particolare della Cardiologia del S.Giacomo ed ha difeso le ragioni della riforma sanitaria veneta. Erano anche presenti Carla Turcato, Presidente del Coordinamento del Volontariato Castellano, Silvano Sabbadin Responsabile della Caritas Castellana, Eugenio Bilibio Presidente della Polisportiva Salvatronda di cui la nostra associazione è sponsor etico. Dopo la consegna alla signora Rainati Forin della targa in memoria dell’ex Presidente Silvano Rainati ed un breve momento di raccoglimento in memoria dei soci che quest’anno ci hanno lasciato, alla presenza di n° 54 soci votanti il Presidente Giovanni Pavan ha letto la relazione sulle numerosi attività sociali svolte nel corso del 2017 e l’associato Gianluigi Carrara il bilancio economico al 31 12 2017, il bilancio preventivo 2018 e la relazione del Collegio dei Revisori. Dopo il chiarimento ad una domanda di un associato, è stata fatta la votazione che ha visto l’approvazione all’unanimità del bilancio delle attività sociali 2017, del rendiconto economico al 31 12 201 e del preventivo 2018.E’ stato poi presentato dal socio Sandro Faleschini il dispositivo salvavita “Helpcodelife“, delle sue fondamentali funzionalità e dell’avviamento del servizio di prenotazione del dispositivo al costo di soli 20,00 € per i nostri associati, oltre che quello gratuito di informazione, caricamento ed aggiornamento dei dati personali e medici offerto dall’associazione. Il servizio partirà nel mese di maggio il martedì mattina durante l’orario di segreteria. Nei prossimi giorni vi daremo ampia informazione sul dispositivo. Alla fine un ricco buffet a cura dei fratelli Boccanegra ha chiuso con una nota di allegria la mattinata.

Pubblichiamo qui di seguito la relazione del bilancio, il rendiconto economicoe la Relazione dei Revisori. Per visuolizzare i tre file in formato PDF cliccare sui titoli sottostanti.

2017 12 31 Relazione Bilancio sociale

rendiconto economico al 31 12 17_2

2017 12 31 Relazione Revisori

Assemblea annuale dell'Associazione Club Amici del Cuore 22 aprile 2018

Sesto al Reghena 25 marzo 2018

Domenica 25/03/2018 gli Amici del Cuore di Castelfranco Veneto, in gita presso l’antica Abbazia Benedettina Santa Maria in Silvis di Sesto al Reghena (Pn) dove è stata celebrata la Santissima Messa delle Palme.
Alcuni cenni storici della bellissima Abbazia tratti da Wikipedia: “L’abbazia di Santa Maria in Silvis (o, meno correttamente, Sylvis) è un monastero localizzato nel centro di Sesto al Reghena, in provincia di Pordenone. Fondata nel 730-735, appartenne dal 762 ai benedettini. Nonostante la caduta del regno longobardo nel 774 e la ribellione avvenuta nel ducato del Friuli nel 776 duramente repressa dai Franchi, l’abbazia mantenne ed accrebbe la sua importanza anche in seguito, perché Carlo Magno, in veste di re dei Longobardi, nel 781 concesse all’abate Beato un diploma di conferma di tutte le proprietà già accumulate in precedenza e vi aggiunse anche l’esenzione da ogni ingerenza politica, giurisdizionale o fiscale da parte delle autorità laiche. Nell’899 gli ungari la rovinarono, ma l’abbazia risorse nel X secolo e venne fortificata. Nel 967 l’imperatore Ottone I donò l’abbazia a Rodoaldo, patriarca di Aquileia. Negli anni seguenti la crescita economica dell’abbazia garantisce agiatezza e floridità ai monaci ed agli abati, tanto che verranno commissionate opere architettoniche, pittoriche e scultoree rivolte ai migliori artisti operanti nell’area veneto-friulana. Anche la fama e la potenza dell’abate di Sesto crebbero in proporzione, acquistando sempre maggiore prestigio nell’ambito del patriarcato di Aquileia; nel 1182 un abate, Goffredo divenne patriarca. Dal 1441 al 1786 l’abbazia divenne commenda; il primo abate commendatario fu il cardinale Pietro Barbo, che successivamente divenne papa con il nome di Paolo II, e anche nei successivi secoli il titolo appartenne molto spesso a nobili famiglie veneziane. Nel 1818 la giurisdizione religiosa tornò alla diocesi di Concordia e, infine, il titolo abbaziale fu ristabilito nel 1921 e assegnato al parroco pro tempore, appartenente al clero secolare. 
Cinta muraria e torre d’ingresso
Anche se nei primi secoli l’abbazia forse non possedeva un sistema di difesa, una prima cinta muraria fu sicuramente realizzata a partire dal X secolo, dopo le devastazioni operate dagli ungari. Nel 1431 vi erano ben sette torri di difesa, come rappresentato nel sigillo di Tommaso de’ Savioli, ultimo abate residenziale. Ora ne rimane una sola, che funge anche da ingresso al complesso; in origine era dotata di un ponte levatoio. La torre fu restaurata dagli abati commendatari Giovanni Michiel e Domenico Grimani, che la trasformarono come oggi la vediamo; nel Settecento venne realizzato il ponte in pietra in sostituzione di quello levatoio. 
La facciata è dominata da un affresco rappresentante un leone di San Marco, risalente alla fine del Quattrocento; appena sotto è posto un bassorilievo con lo stemma del cardinale Grimani con la data del 1521; a sinistra vi è l’affresco dove è ripetuto lo stemma Grimani, mentre a destra si trova l’affresco di uno stemma con croce, di cui si ignora il proprietario. Più sotto si può vedere dipinta un’allegoria del buon governo veneziano e della famiglia Grimani, che controllava con i suoi membri sia l’abbazia di Sesto che il Patriarcato di Aquileia. Anche se mancano le prove documentarie, l’autore di queste opere è ritenuto Giovanni Battista Grassi, uno dei maggiori rappresentanti del manierismo maturo in Friuli. 
Campanile
Oltrepassata la torre di ingresso si accede all’ampio cortile, recentemente pavimentato, sul quale si affacciano tutti gli edifici principali del complesso abbaziale.
Proprio di fronte all’ingresso è posto il campanile, alto 33,60 m con base quadrata di 7,70 m e costruito totalmente in mattoni. Fu realizzato probabilmente tra l’XI ed il XII secolo ed è simile ad altre torri contemporanee presenti in area lagunare, con lesene verticali e rare aperture lungo i fianchi. Il paramento è abbellito da alte arcate a doppia ghiera, tre per lato, di uguale altezza su tutti i lati, tranne che sul lato sud, dove l’arcata centrale è stata ribassata in un secondo tempo per posizionare l’orologio che compare per la prima volta in una stampa di fine settecento. L’attuale orologio è stato sistemato dopo i lavori di restauro del 1914.” Successivamente pranzo presso l’osteria Rosa di San Vito al Tagliamento con visita e passeggiata finale nel bel centro marino di Caorle.

Abbazia Benedettina Santa Maria in Silvis